Riccardo II (re d'Inghilterra)
re d'Inghilterra (Bordeaux 1367-Pontefract 1400). Figlio di Edoardo il Principe Nero e successore (1377) del nonno Edoardo III, durante la sua minorità, mentre il potere era nelle mani di Giovanni di Gaunt, uno dei nobili più potenti del Paese, si svolsero le lotte contro la nobiltà, strascichi del regno precedente e del malessere delle classi inferiori oberate dalle imposte (1380) originate dai disastri della guerra contro la Francia e la Spagna. Le difficoltà economiche causate dalle tassazioni e dalla peste nera, ma anche le veementi predicazioni di J. Wycliffe, portarono alla ribellione dei contadini (1381). Il re, dichiarato maggiorenne nel 1382, negoziò abilmente con gli insorti e, parallelamente, perseguì i capi della sommossa. All'interno del governo il potere era disputato tra il partito cortigiano, diretto dal conte di Suffolk, e il partito dei baroni, capeggiato dal duca di Gloucester. Riccardo II, disinteressandosi dell'opinione del Parlamento, sostenne il partito dei cortigiani e decise di rinunciare ai possedimenti inglesi nel continente per puntare tutte le sue forze sul problema interno e consolidare la sua autorità nei confronti dell'aristocrazia. Il partito dei baroni, con l'appoggio del Parlamento, denunziò i favoriti del re (1387) che fu costretto a cedere e a formare un consiglio di baroni (1388). Fu il trionfo del cosiddetto “Parlamento spietato” che riuscì a imbrigliare il potere di Riccardo II e a sopprimere i suoi ministri. Deciso a governare da monarca assoluto, Riccardo II fece assassinare Gloucester (1397), esiliò i suoi principali collaboratori e imprigionò numerosi elementi della nobiltà; ma nel 1399, allorché il monarca si trovava in Irlanda, il Bolingbroke sbarcò in Inghilterra e assunse, senza una reale opposizione, il governo del Paese. Riccardo II fu relegato nella Torre e il 29 settembre 1399 dovette rinunciare alla corona posta sul capo di Enrico IV. § Gli ultimi anni di vita del sovrano inglese ispirarono a Shakespeare il dramma in 5 atti Riccardo II.