Ricéngo
Indicecomune in provincia di Cremona (44 km), 86 m s.m., 12,56 km², 1235 ab. (ricenghesi), patrono: santi Pietro e Paolo (29 giugno).
Centro situato nella pianura posto sulla destra del fiume Serio. Di antica origine, dal sec. IV fu sotto la giurisdizione dell'episcopato di Cremona; nel 603 fu assegnato ai vescovi di Bergamo dal re longobardo Agilulfo, ma tornò poco dopo il Mille in possesso dei vescovi di Cremona. Dal sec. XIV al XIX fu feudo dei Vimercati.§ Esempio di architettura civile barocca è la villa Ghisetti Giavarina (sec. XVIII), movimentata sulla facciata da nicchie con statue e archi e, all'interno, da dipinti di Mauro Piccinardi; nell'area della villa è stata rinvenuta una necropoli dell'Età del Bronzo. La secentesca villa Obizzi Invernizzi è di ispirazione architettonica veneta.§ L'economia è in parte agricola (cereali, ortaggi, barbabietole da zucchero e foraggi per l'allevamento di bovini da latte e suini) e in parte industriale, con aziende attive nei settori metalmeccanico (minuterie, serramenti e macchine utensili), degli imballaggi, dell'abbigliamento e dei manufatti in cemento. Si pratica inoltre l'apicoltura, con produzione di miele.§ Nei dintorni si trova la Palata del Menasciutto, unica riserva naturale esistente nel Parco del Serio.