Regifùgio
(latino Regifugíum), festa annuale dell'antica Roma. Cadeva il 24 febbraio e prendeva nome da una “fuga” rituale del “re” (il sacerdote chiamato rex sacrorum) dopo l'esecuzione di un sacrificio nel Foro. Il rito, che nell'interpretazione romana poteva anche significare una commemorazione della cacciata dei re, in realtà, come insegna la comparazione, designava una temporanea caduta dell'autorità. Il che è in carattere con la festa, la quale aveva luogo il giorno dopo i Terminalia, ossia dopo la festa che segnava la fine dell'anno, secondo il calendario sacrale (e arcaico) romano. Il periodo compreso tra i Terminalia e l'inizio del nuovo anno, in marzo, era inteso come extratemporale, quasi una non-esistenza che pertanto privava la comunità romana dei suoi contrassegni esistenziali, tra cui il più emblematico, quello fornito dal rex sacrorum, in quanto continuatore del simbolismo regale in epoca repubblicana.