Reggiani, Màuro
pittore italiano (Nonantola 1897-Milano 1980). Dopo due fecondi soggiorni a Parigi nel 1926 e nel 1930, dove conobbe e frequentò Arp, Kandinskij e Magnelli, concluse la sua iniziale attività figurativa per volgersi alla poetica del non-figurativo. Nel 1934 fu tra i firmatari del primo Manifesto dell'astrattismo italiano (con Ghiringhelli e Bogliardi), partecipando nel 1935 alla prima rassegna di arte astratta a Torino. Durante la forzata interruzione della seconda guerra mondiale l'artista ebbe modo di approfondire la lezione dei neoplastici olandesi, traendone spunti vitali per la rigorosa costruzione astratto-geometrica della sua immagine pittorica impostata su lucidi calcoli matematici del rapporto luce-colore, spazio-forma, quali si delineano nelle composizioni della seconda metà degli anni Cinquanta, imposte al giudizio della critica italiana e straniera attraverso le due personali tenute alle Biennali di Venezia del 1956 e del 1962. Accentuando il rilievo plastico-volumetrico delle superfici colorate e del disegno geometrico, Reggiani propose in seguito nuove possibilità di sviluppo dell'astratto, come apparve nel gruppo di opere (150) presentate alla personale organizzata nel 1973 a Torino.