Ranza, Giovanni Antònio
patriota (Vercelli 1741-Torino 1801). Sacerdote giansenista e insegnante di letteratura, fu allontanato dalla città natale per le sue idee filofrancesi; riparato a Lugano, in Corsica (dove nell'agosto 1781 conobbe Filippo Buonarroti) e poi in Francia, dal gennaio al giugno 1793 curò la pubblicazione del Monitore italiano politico e letterario con cui propagandava la convinzione che alla Rivoluzione francese dovesse far seguito la rivoluzione e l'unificazione in Italia. Tenendosi sempre in contatto con Buonarroti e con il gruppo di esuli di Oneglia, nell'aprile del 1796 con Ignazio Bonafous fondò la Repubblica di Alba e fu tra i promotori di un governo provvisorio a Cuneo. Dopo l'Armistizio Cherasco dovette riparare a Milano: qui, e successivamente a Genova, pubblicò L'Amico del popolo italiano. Nominato storiografo ufficiale dell'Università di Torino, morì poco dopo. Strenuo sostenitore del federalismo repubblicano e di un ritorno alla purezza del cristianesimo, scrisse, tra gli altri, i saggi: Discorso in cui si prova la sovranità civile e religiosa del popolo con la Rivelazione (1796), Riflessioni sulla Costituzione francese dell'anno VIII (1800).