Ranković, Svetolik
narratore serbo (Moštanica, Šumadija, 1863-Belgrado 1899). Insegnante di teologia, esordì come poeta, ma si affermò con tre romanzi nei quali sono evidenti gli influssi di Tolstoj e di Dostoevskij (che Ranković tradusse). Da essi Ranković derivò la spiccata simpatia per chi soffre, la tendenza ad analizzare soprattutto la psicologia dei deboli e la tecnica narrativa. L'autobiografico Lo zar della montagna (1897) costituisce una denuncia delle ribalderie degli aiducchi; La maestra del villaggio (1898) è un'analisi della vita in campagna e del suo declino morale; Ideali infranti (postumo, 1900) ha per protagonista un giovane pastore idealista deluso dal mondo, nella cui vicenda si riverbera quella personale dell'autore. Tra i volumi di racconti di Ranković si ricordano Immagini autunnali (1892) e Immagini della vita (postumo, 1904).