Ramàt, Raffaèllo
critico letterario italiano (Viterbo 1905-Arezzo 1967). Fu docente di lingua e letteratura italiana all'Università di Firenze. Fondamentale il suo saggio Alfieri tragico e lirico (1940). Tra le altre opere: Sismondi e il mito di Ginevra (1936), Ragionamenti morali e letterari (1945), Discorso sulla poesia romantica italiana (1950), Per la storia dello stile rinascimentale (1953), Sette contributi agli studi di storia della letteratura italiana (1958), La poesia toscana del Poliziano (1962), Saggi sul Rinascimento (postumo, 1969). Anche il figlio Silvio (Firenze 1939) svolge attività critica e didattica. Tra i suoi saggi: L'ermetismo (1969), Psicologia della forma leopardiana (1970), La pianta della poesia (1972), Storia della poesia italiana del Novecento (1976), L'acacia ferita e altri saggi su Montale (1986). È anche autore di volumi di versi, fra i quali: La rissa dei salici (1963), Gli sproni ardenti (1964), Corpo e cosmo (1973), In parola (1977), L'inverno delle teorie (1980), In piena prosa (1987), Serials (1989), Una fonte (1989).