Radetzky, Johann Joseph, cónte di Radetz
generale austriaco di antica famiglia ungherese (Trebnice 1766-Milano 1858). Ufficiale a vent'anni, combatté contro i Turchi e fece una rapida carriera durante le guerre napoleoniche in Italia, distinguendosi anche per ripetuti atti di valore. Capo di Stato Maggiore del principe Schwarzenberg, comandante supremo degli eserciti alleati contro la Francia, stese i piani per la vittoriosa battaglia di Lipsia (1813). Nel 1831 tornò in Italia per fronteggiare i moti rivoluzionari e nel 1836 ottenne finalmente il bastone di feldmaresciallo, nonostante le inimicizie che si era attirato a corte con la sua insistenza, tenace quanto infruttuosa, per la riorganizzazione e la modernizzazione dell'esercito imperiale. Governatore militare della Lombardia, fu costretto a lasciare Milano nel 1848 in seguito all'insurrezione popolare delle Cinque giornate; ritiratosi nel famoso “quadrilatero”, di cui aveva sempre curato le fortificazioni, venne ancora battuto a Goito da Carlo Alberto, ma vinse poi a Custoza e, definitivamente, a Novara, imponendo al Piemonte dure condizioni di pace (1849). Nominato governatore generale del Lombardo-Veneto (carica che rivestì fino al 1857), si dimostrò inflessibile e talvolta spietato nel punire i patrioti.