Ròcca Grimalda
Indicecomune in provincia di Alessandria (31 km), 273 m s.m., 15,64 km², 1346 ab. (rocchesi), patrono: san Giacomo (25 luglio).
Centro posto su uno sperone roccioso a dominio del torrente Orba. Detto anticamente Rocca di Val d'Orba, fu dominio degli Aleramici. Nel sec. XII passò ai marchesi del Monferrato, che lo infeudarono ai marchesi di Gavi. Divenne poi possesso di Genova, che lo affidò ai Malaspina. Per un breve periodo libero comune sotto la protezione di Alessandria, nel 1355 tornò ai marchesi del Monferrato. Passato sotto i Visconti (1440), fu feudo dei Trotti e poi della famiglia genovese dei Grimaldi. Occupato nel 1650 dai francesi, che ne smantellarono la cinta difensiva, nel 1736 entrò a far parte dei domini sabaudi.§ Nel borgo medievale sorge l'antico castello, più volte rifatto e trasformato in residenza signorile, con un'imponente torre cilindrica del sec. XIV, con scala elicoidale. In località Castelvero la chiesetta di Santa Limbania (sec. XVI) ha nella facciata un affresco di scuola genovese (1642). La parrocchiale di San Giacomo Maggiore, di antica origine, ha la facciata della fine del Settecento.§ L'economia è basata sull'agricoltura, rivolta alla coltivazione della vite, dei cereali e dei foraggi; si pratica l'allevamento bovino e caprino. L'industria è attiva nei settori enologico (dolcetto d'Ovada, barbera, brachetto e cortese del Monferrato DOC) e della lavorazione del legno. Molto importante è il turismo di villeggiatura estiva, escursionistico ed enogastronomico, attratto da numerose manifestazioni.§ La “Lachera”, danza popolare tramandatasi dal sec. XIII, è tuttora eseguita durante il Carnevale. Dal 2001, alla tradizione carnevalesca è dedicato il Museo della Maschera, che raccoglie esemplari provenienti da diverse regioni italiane ed europee.