Porcìa
nobile famiglia friulana originariamente al servizio del patriarca di Aquileia, le cui notizie risalgono a Gabriele di Prata, avvocato della Chiesa di Concordia nel 1112 e 1140. Suo figlio Gueccelletto (m. ca. 1203) rafforzò le fortune della famiglia e da Gisla di Ezzelino da Romano ebbe Gabriele (m. 1225) e Federico, dai quali trassero origine i principali rami della famiglia: i Porcìa di Prata e i Porcìa di Brugnera. Tra i membri più importanti della casata: Pileo di Prata (ca. 1320-1400), vescovo di Padova (1360) e cardinale di Ravenna (1378), fu amico di Petrarca e protettore di letterati; nel 1387 aderì allo scisma dell'antipapa Clemente VII, ma nel 1391 si sottomise a Bonifacio IX e fu reintegrato nei suoi titoli. Iacopo (1462-1583), umanista, fu sovrintendente delle milizie fra il Piave e il Tagliamento (1509) e cooperò a soccorrere Sacile assediata dagli Austriaci. Silvio (1526-1603) servì fedelmente la Repubblica per quarant'anni e combatté da prode a Lepanto (1571). Giovanni Ferdinando (n. 1605), ambasciatore austriaco presso Venezia e governatore della Carinzia, fu ministro e presidente del Consiglio privato dell'imperatore Leopoldo d'Asburgo; nel 1662 fu fatto principe con diritto di zecca e di dare titoli nobiliari.