Platonov, Andrej Platonovič
narratore, poeta e pubblicista russo (Voronež 1899-Mosca 1951). Esordì giovanissimo con la raccolta poetica L'abisso celeste (1922) cui seguì il volume di racconti Le chiuse di Epifan (1927). Ottimo conoscitore della psicologia dell'uomo comune (“il piccolo uomo della strada”), in certo senso allievo di Saltykov Ščedrin e di Leskov, scelse come protagonisti dei suoi racconti successivi (L'uomo nascosto, 1928; Il cittadino statale, 1929; Makar il dubbioso, 1929; A buon pro, 1931) uomini semplici, ponendo in rilievo il loro comportamento nelle diverse situazioni imposte dalla complessa realtà postrivoluzionaria. Questi scritti, nei quali la componente satirica si rafforza quando Platonov affronta i temi della collettivizzazione e della disumanizzazione dell'individuo, procurarono all'autore aspre critiche ed egli non poté più pubblicare, ma continuò a scrivere. Il frutto degli anni 1933-39 (oltre a critiche, saggi e studi editi sotto diversi pseudonimi) sono i racconti Džan, Il terzo figlio, Fro, Il fiume Potudan (pubblicati in italiano nel volume Ricerca di una terra felice, 1968) e il romanzo Čevengur (trad. it. Villaggio della nuova vita, 1972) che rivelano pienamente il talento di Platonov. Corrispondente di guerra durante il secondo conflitto mondiale, poté pubblicare alcuni volumi di racconti di intonazione lirica e di favole per bambini, ma Il ritorno (1946), sul tema del soldato reduce dal fronte, gli valse il veto definitivo della censura. Gravemente ammalato, scrisse molto negli ultimi anni di vita, continuando a difendere i suoi ideali, la fede nel progresso dell'umanità e nei rapporti umani. Soltanto nel 1965 ebbe inizio la graduale pubblicazione delle sue opere.