Pisanèlli, Giusèppe
uomo politico italiano (Tricase, Lecce, 1812-Napoli 1879). Avvocato, deputato al Parlamento napoletano (1848), all'avvento della reazione fu costretto all'esilio e condannato a morte in contumacia (1852) per i fatti del 15 maggio. Rifugiatosi a Londra, a Parigi e infine a Torino, si dedicò a studi giuridici. Nel 1860 ritornò a Napoli e fu per tre settimane ministro della Giustizia. Deputato dal 1861 al 1874, fu ministro di Grazia e Giustizia con Farini e Minghetti (1862-64) e in tale qualità sovrintese alla redazione dei Codici Civili e di Procedura che furono però pubblicati nel 1865, quando non era ormai più ministro. Tra le sue opere si ricordano: Sulla pena di morte (1862), Dell'istituzione dei giurati in Italia (1868), Dei progressi del diritto civile in Italia nel sec. XIX (1872), Della Corte di Cassazione (1875).