Piètro II (principe-vescovo di Montenegro)
Petrović-Njegoš, principe-vescovo di Montenegro (Njegoš 1813-Cettigne 1851). Nipote di Pietro I Petrović-Njegoš, proseguì la politica di rafforzamento del potere centrale e di organizzazione dello Stato su principi moderni, istituendo tra l'altro nel 1831 il senato, organizzando la magistratura e la polizia, aprendo scuole (sino allora inesistenti) e una tipografia. Alleato della Russia, ottenne da essa aiuti finanziari. Insigne poeta del romanticismo serbo, esordì nel 1834 con L'eremita di Cettigne e Rimedio alla collera turca, in cui sono preannunciati i due motivi fondamentali dell'ulteriore sua poesia: le riflessioni religioso-metafisiche e l'esaltazione della sanguinosa ed eroica lotta per la libertà. Del 1845 sono la raccolta di canti popolari Specchio serbo e il poema filosofico-religioso Un raggio del microcosmo. Del 1847 è il capolavoro Il serto della montagna, poema drammatico incentrato su un episodio di storia montenegrina della fine del sec. XVII, che è assurto a simbolo della lotta di liberazione nazionale nei Balcani e a glorificazione dell'eroismo montenegrino. L'ultima opera di Pietro II è il dramma storico Il falso zar Stefano il Piccolo (1851).