Pensièro selvàggio, Il-
opera di Claude Lévi-Strauss pubblicata nel 1962 con il titolo La pensée sauvage e in traduzione italiana nel 1964. L'antropologo francese applica in questo libro il suo celebre metodo, derivato dalla linguistica strutturale e dall'approccio semiotico, allo studio dei sistemi di classificazione simbolica tipici dei cosiddetti “primitivi”. Egli rileva in essa la presenza di caratteristiche specifiche (strutture totemiche, connessioni di carattere magico, classificazioni zoologiche e botaniche ecc.) che sono ben lontane dall'attività logica posta alla base del sapere occidentale. La comprensione di questi meccanismi, così come quella di ogni realtà umana, richiede un punto di vista nuovo, sincronico piuttosto che diacronico, che permetta la comparazione delle diverse strutture culturali. È questo un programma di analisi che Lévi-Strauss applicherà in maniera corposa anche in altre opere, principalmente in quelle dedicate all'universo culturale delineato dalle mitologie delle due Americhe.