Pennabilli

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comune in provincia di Rimini (46 km da Rimini), 629 m s.m., 69,66 km², 2681 ab. (pennesi), patrono: san Pio V (5 maggio).

Centro sul fianco destro della valle del fiume Marecchia. L'origine si ricollega alle due rocche di Penna e di Billi (sulle alture Rupe e Roccione) distrutte dai Visigoti e poi ricostruite e poste sotto la giurisdizione della Massa Trabaria. Al 1350 risale la fusione dei due insediamenti, che si misero sotto la protezione dei Montefeltro. Nei secoli successivi si alternarono domini feltreschi a domini malatestiani.§ Numerose le testimonianze del passato: la porta Malatesta, annessa al Palazzo del Bargello; borgo San Rocco; la chiesa di Sant'Agostino con un affresco della Madonna delle Grazie, inserito in un ciborio in pietra del Cinquecento, e un organo del sec. XVI; il museo diocesano, ricco di opere del Montefeltro; il Palazzo della Ragione (sec. XV). § L'agricoltura produce cereali e foraggi per l'allevamento di bovini e di polli. Il restauro dei mobili antichi e le manifestazioni a esso collegate richiamano un notevole movimento turistico.§ All'iniziativa del poeta e sceneggiatore cinematografico Tonino Guerra si deve la realizzazione di un suggestivo museo artistico-naturalistico, chiamato I luoghi dell’anima, sparso tra il centro e la valle della Marecchia. § Nel mese di luglio si tiene la Mostra Mercato Nazionale dell'Antiquariato. Nel 2009, insieme ad altri 6 comuni dell'Alta Valmarecchia, passò dalla provincia di Pesaro e Urbino a quella di Riminiin seguito ad un referendum popolare.

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