Penóne, Giusèppe
scultore italiano (Garessio, Cuneo, 1947). Formatosi all'Accademia di Torino, è uno dei protagonisti dell'arte povera. Punto di riferimento e fonte inesauribile di materiali per il suo lavoro è la natura, sulla quale Penone fonda la sua ricerca, indagandone i processi in relazione all'intervento umano che, nel caso dell'artista, persegue precise finalità estetiche (Continuerà tranne che in quel punto, 1978). Per Penone, l'azione formativa del linguaggio plastico-scultoreo si identifica con l'azione della natura, divenendo l'artista la coscienza estetica dei processi naturali. Tra i suoi lavori più noti ricordiamo gli alberi fossilizzati nelle travi (Ripetere il bosco, 1980), attraverso cui l'artista indaga sulle modalità di crescita dell'albero stesso; i soffi di foglie (Soffi, 1978) o le cortecce, la terra e le foglie modellate in forme antropomorfe (Quattro paesaggi, 1985; Sentiero 3, 1986; Unghia e foglie, Unghia e terra, Unghia e marmo (1987). Penone ha un'ampia attività espositiva, incominciata nel 1968 alla galleria Sperone di Torino e poi sviluppatasi in Europa e negli Stati Uniti. Ha partecipato alle più importanti manifestazioni internazionali di arte povera. Tra le personali di maggior rilievo, sono quelle allo Stedelijk Museum di Amsterdam (1980), al Musée d'Art Moderne de la ville de Paris (1984), alla Galleria d'Arte Moderna Villa delle Rose di Bologna (1989). Nel 1991-92 ha tenuto un'importante antologica al Castello di Rivoli, a cui sono seguite L'espace de la main a Strasburgo (1991-92) e L'image du toucher a Amiens (1994).