Paviċ, Milorad
scrittore poeta e critico letterario serbo (Belgrado 1929-2009). Docente di storia della letteratura nelle università di Parigi, Novi Sad, Friburgo e Belgrado, considerato uno dei maggiori studiosi di narrativa barocca serba, ha esordito nel 1967 con la raccolta di poesie Palinsesti, rivelando subito la tendenza verso il visionario e l'innovazione stilistica. Dopo alcune raccolte di brevi racconti tra i quali La cortina di ferro (1973), I cavalli di San Marco (1976) e Nuove storie belgradesi (1981), ha raggiunto la notorietà internazionale con Dizionario dei Chazary (1984): il romanzo, escursione fantastica sulla storia della popolazione caucasica dei Chazary, si dipana su tre percorsi narrativi paralleli a seconda di diverse letture religiose (cristiana, musulmana e ebraica). Ugualmente caratterizzato da invenzioni surreali, ma di profondo significato filosofico è Il paesaggio dipinto con il tè (1988), una sorta di romanzo-cruciverba. Sperimentale e affine ad alcune tendenze postmoderne è Ultimo amore a Costantinopoli (1994), originalissimo esperimento di lettura di un romanzo attraverso la consultazione dei tarocchi. Successivamente Paviċ ha pubblicato La lumaca di vetro (1998), raccolta di racconti per internet. Tra i suoi saggi si ricordano La nascita della nuova letteratura serba (1983) Storia, classe e stile (1985) e Storia della letteratura serba (1991).