Paruta, Pàolo
storiografo italiano (Venezia 1540-1598). Di nobile famiglia lucchese, studiò a Padova eloquenza, teologia e filosofia, e nel 1561 aprì a Venezia un'accademia privata di scienze politiche e morali, interessandosi nello stesso tempo di politica. Nel 1579 fu nominato storiografo ufficiale della Repubblica, fu governatore di Brescia, ambasciatore a Roma e infine procuratore di S. Marco. Seguace di Guicciardini, lasciò molte opere, a cominciare dai tre libri Della perfezione della vita politica (1579) in forma di dialogo ciceroniano, coi quali si propose di tracciare un modello ideale di statista, conciliando le esigenze della ragion di Stato con quelle della tradizione etico-religiosa. Scrisse inoltre una Storia della guerra di Cipro (1570-73), il Soliloquio (1593-94, una sorta di autobiografia), i Discorsi politici (postumi, 1599) nei quali, polemizzando con Machiavelli, cerca di dimostrare la debolezza degli ideali repubblicani e la forza del sistema oligarchico di Venezia, e la Istoria veneziana (postuma, 1605), in 12 libri, continuazione dei Rerum Venetarum libri XII di P. Bembo per gli anni 1513-52.