Paolièri, Ferdinando
scrittore italiano (Firenze 1878-1928). Con F. Tozzi e D. Giuliotti fondò a Siena (1913) la rivista La Torre, che si autodefinì l'“organo della reazione cattolica”. Sulle orme del Fucini, si mantenne fedele alla tradizione naturalistico-regionale, ispirandosi al primitivo paesaggio toscano dell'Impruneta, della Maremma, dell'isola del Giglio, disegnando personaggi e situazioni di schietta natura popolare. Al poemetto d'imitazione dannunziana Venere agreste (1908) seguirono novelle (Novelle toscane, 1913; Novelle selvagge, 1918; Novelle incredibili, 1919; Uomini, bestie, paesi, 1920; Novelle agrodolci, 1925) e romanzi (Storia di un orso e di una gatta, 1921; Natio borgo selvaggio, 1922; La maschera celeste, 1922; I fuggiaschi, 1924), ricchi di elementi autobiografici. Per il teatro scrisse commedie in dialetto (I' pateracchio, 1910; Stenterello e il granduca, ecc.) e in lingua (Cinque asini per un soldo, 1922; Convolvolo selvatico, 1924). Fu critico drammatico e librettista di operette.