Palma il Vécchio, Iàcopo Negrétti, detto-

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pittore italiano (Serina, Bergamo, ca. 1480-Venezia 1528). Giunto a Venezia probabilmente intorno al 1500, fu inizialmente influenzato da Giovanni Bellini e da Lotto, in una serie di opere dalla composizione calma e serena, illuminata da luci trasparenti e da colori brillanti, dalle figure plasticamente definite (numerose le Sacre Conversazioni: Roma, Galleria Borghese ; Lugano, collezione von Thyssen-Bornemisza). I contatti con Giorgione e con Tiziano non andarono oltre un'adozione superficiale e frammentaria del tonalismo (S. Barbara, Venezia, S. Maria Formosa), preferendo Palma il Vecchio dedicarsi alle opere di soggetto mitologico e ai ritratti, in cui raffigurava opulente bellezze dalla facile sensualità (Venere e Cupido, Cambridge, Fitzwilliam Museum; Fanciulla col turbante, Londra, National Gallery; Giuditta, Firenze, Uffizi).

B. Berenson, Italian Painters of the Renaissance, Venetian School, Londra, 1957; A. Ballarin, Palma il Vecchio, Milano, 1965; J. Steer, Pittura veneziana, Milano, 1988.

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