Pääbo, Svante
genetista svedese (Stoccolma 1955). Dopo il dottorato all’Università di Uppsala si dedica all’attività di ricerca nel settore della biologia molecolare all’Università di Zurigo e poi alla University of California (Berkeley, Stati Uniti). Dal 1997 è direttore del Dipartimento di genetica del Max Planck Institute di Lipsia (Germania). Annoverato tra i fondatori della paleogenetica, disciplina che indaga il passato utilizzando il materiale genetico proveniente da antichi organismi, ha studiato a lungo il genoma dell’Uomo di Neanderthal fornendo importanti e nuovi elementi sull’evoluzione del genere umano; dall’esame del DNA di un osso rinvenuto in Siberia ha ipotizzato l’esistenza di un nuovo genere di ominide, l'Uomo di Denisova. Per le sue ricerche ha ricevuto il premio Gottfried Wilhelm Leibniz (1992) e il premio per la medicina Louis-Jeantet; dal 2000 è membro dell’Accademia Reale Svedese delle Scienze; dal 2016 è membro esterno della Royal Society. Nel 2022 è stato insignito del Premio Nobel per la medicina «per le sue scoperte sul genoma degli ominidi e sull'evoluzione umana».