Orcagna, Andrèa di Cióne detto l'-
pittore, architetto e scultore (Firenze, notizie dal 1343 al 1368). La perdita di molte delle sue opere e la scarsa documentazione sulla sua attività e sui rapporti di collaborazione con i suoi fratelli Nardo, Matteo (m. ca. 1390) e Iacopo (notizie fino al 1398), di livello certamente inferiore, rendono difficile la valutazione della sua personalità. Come architetto e scultore l'Orcagna è noto soprattutto per il Tabernacolo di Orsanmichele (1349-59), costruito con funzione di cappella all'interno della Loggia, a quel tempo aperta e adibita al mercato del grano. L'opera appare stilisticamente poco coerente poiché alle formelle costruite con semplicità e chiaro senso del volume si contrappone il minuto lavoro ornamentale della struttura, legata agli schemi del gotico fiorito. Tuttavia nel rilievo posteriore con Morte e Assunzione della Vergine si avverte un plasticismo di gusto già moderno e anticipatore della scuola quattrocentesca. Nel 1357 partecipò ai lavori per la costruzione di S. Maria del Fiore a Firenze. Dal 1359 al 1362 fu capomastro dei lavori della cattedrale di Orvieto e prestò la sua opera di decoratore per il rosone e i mosaici della facciata. L'attività pittorica dell'Orcagna è documentata fin dal 1346 con l'Annunciazione (già nella chiesa di S. Remigio a Firenze). Del 1348 sono gli affreschi in S. Croce a Firenze (Trionfo della morte, Giudizio finale), di cui restano solo frammenti. I caratteri salienti della sua pittura si colgono soprattutto nella pala con Cristo in trono e Santi per la cappella Strozzi in S. Maria Novella a Firenze, dove la plasticità e i severi modi giotteschi si fondono con spunti linearistici e coloristici tratti da Maso di Banco e da artisti senesi. Il collegamento tra l'Orcagna e Maso è soprattutto evidente nella monumentale nobiltà dello stile. La critica più recente nega invece la secolare attribuzione all'Orcagna degli affreschi del Camposanto di Pisa.