Ojétti, Ugo
giornalista e scrittore italiano (Roma 1871-Firenze 1946). Giornalista versatile e brillante, collaborò alla Tribuna e alla Nuova Rassegna e, dal 1898, al Corriere della Sera, di cui divenne direttore nel 1926-27; fondò inoltre le riviste d'arte e di letteratura Dedalo (1920), Pegaso (1929) e Pan (1933). Dal 1930 fu accademico d'Italia. La sua opera più valida è la raccolta di Cose viste (1923-39), 7 volumi di elzeviri pubblicati con lo pseudonimo di Tantalo sul Corriere della Sera: Ojetti vi si mostra un osservatore attento e curioso di un ventennio di storia italiana, rispecchiata in una prosa nitida e arguta, che riscatta in parte la superficialità e il conformismo del giudizio. Di piacevole lettura anche i bozzetti raccolti nei Capricci del Conte Ottavio (1908-09), così intitolati dallo pseudonimo con cui Ojetti si firmava sull'Illustrazione italiana, e i ritratti di Alla scoperta dei letterati (1895). Ojetti fu anche romanziere (Mio figlio ferroviere, 1922) e critico d'arte (Ritratti di artisti italiani, 1911 e 1923).