Nutriménti terrèstri, I-
Redazione De Agostini
(Les nourritures terrestres). Opera (1897) di A. Gide, la più famosa del periodo giovanile dello scrittore francese. Essa sbocciò dalla crisi di estrema rivolta di Gide nei confronti dell'educazione protestante e puritana ricevuta nell'infanzia, e può essere considerata un'apologia della libertà assoluta. In una prosa poetica inframmezzata da lunghi brani in versi, l'autore, prendendo a pretesto le disquisizioni che il maestro Menalca rivolge all'amato discepolo Nathanaël, proclama la “disponibilità” totale dell'essere, il diritto di abbandonarsi agli istinti, a tutto quello che è sentito con “fervore” e sostiene la supremazia delle sensazioni sulle idee, il rifiuto di ogni disciplina morale, familiare o sociale.