Novum Organum

la seconda parte dell'opera di F. BaconeInstauratio magna scientiarum, pubblicata nel 1620. È la più conosciuta e nello stesso titolo si contrappone alla logica aristotelica raccolta nell'Organon del filosofo di Stagira: il metodo seguito da Aristotele nella sua logica – accusa Bacone – è sterile perché i suoi pretesi principi universali, messi a contatto con la natura si rivelano incapaci di dominarla. Per dominare la natura occorre invece il metodo che parte dall'osservazione e mediante l'esperimento perviene alla conoscenza delle leggi universali, che regolano i fenomeni naturali. In questo modo Bacone poneva il problema dell'induzione (dal fenomeno particolare alla legge universale) nella ricerca scientifica e introduceva l'esperimento come “un rifare od ordinare la natura” da parte dell'uomo. Sarà questa la grande ricerca del suo tempo e la base dello sviluppo scientifico successivo. Di qui l'importanza dell'opera.

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