Novotný, Antonin
uomo politico ceco (Letňany 1904-Praga 1975). Iscritto al Partito Comunista Cecoslovacco (PCC) fin dal 1921, fu arrestato durante l'occupazione tedesca e deportato a Mauthausen (1941-45). Membro del Comitato Centrale dal 1946, ebbe parte preponderante nella vita politica del Paese, e con Klement Gottwald può essere considerato l'artefice delle giornate del febbraio 1948 che portarono il P.C.C. alla guida del Paese. Nel 1957 divenne presidente della Repubblica, mantenendo altresì la carica di segretario del partito. La politica antistalinista di Chruščëv e le accuse mosse a Novotný riguardo al processo Slansky indebolirono la sua posizione costringendolo (5 gennaio 1968) a lasciare ad A. Dubček la carica di segretario del partito; il 22 marzo si dimise anche dalla carica di capo dello Stato. Tre anni dopo la fase della “primavera praghese” fu reintegrato nel partito.