Novikov, Nikolaj Ivanovič
scrittore e giornalista russo (Tichvinskoe, Mosca, 1744-1818). Fu una delle figure più rilevanti della vita culturale russa durante il regno di Caterina II e lottò, per il raggiungimento dei suoi ideali, con la stessa imperatrice. Strumento di questa lotta furono le polemiche che egli sostenne come direttore delle riviste satiriche Truten' (Il calabrone) e Živopisec (Il pittore), dove affrontò le più spinose questioni sociali del tempo, come la servitù della gleba. Ma l'attività di Novikov non si limitò alle pubblicazioni delle riviste satiriche: essa si allargò alla pubblicazione del Saggio di un dizionario storico degli scrittori russi (1772) e della Biblioteca russa antica (1773-75). Diventato massone (1775), si trasferì da Pietroburgo a Mosca (1779), dove organizzò la prima biblioteca pubblica della città, pubblicò opere filosofiche e scientifiche di carattere popolare, traduzioni di opere europee, manuali per le scuole, libri per la gioventù e il primo giornale russo per ragazzi. Per la sua ostilità al dispotismo e l'adesione sempre più stretta alle idee massoniche, Novikov fu accusato di complotto e condannato a morte (1792), pena commutata in quindici anni di carcere da trascorrere nella fortezza di Schlüsselburg. Alla morte di Caterina II (1796), fu graziato dall'imperatore Paolo I.