Niscèmi
Indicecomune del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta (83 km), 332 m s.m., 96,54 km², 25.603 ab. (niscemesi), patrono: Maria Santissima del Bosco (prima domenica di agosto).
Cittadina situata alla sinistra del fiume Maroglio, sui primi rilievi che dalla piana di Gela salgono a E verso i Monti Iblei. Si estende in zona pianeggiante, presso i ruderi dell'antica Nixenum. Fu fondata nel 1626 da Giuseppe Branciforte, principe di Butera e in seguito di Niscemi, intorno a una chiesetta costruita dove era stato rinvenuto (pare nel 1599) un velo con l'immagine della Vergine. Fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1693.§ Sulla piazza Vittorio Emanuele prospettano gli edifici principali: la chiesa madre, (prima metà del sec. XVIII), dedicata a Santa Maria dell'Odigitria, con severa facciata barocca, incompiuta, aperta da un maestoso portale colonnato; la chiesa dell'Addolorata ( sec. XVIII), a pianta ottagonale e con facciata convessa; e il Palazzo Comunale, neoclassico, del 1882. La chiesa della Madonna del Bosco, a pianta ellittica, fu costruita nel sec. XVIII su un edificio del sec. XVI; nella cripta sottostante sgorga ancora la sorgente d'acqua in cui venne ritrovato il sacro velo con l'immagine della Vergine. Interessanti sono il Museo della Civiltà Contadina “A. Marsiano”, con la ricostruzione di ambienti domestici e artigianali, e il Museo Didattico Comprensoriale di Storia Naturale, che illustra alcuni aspetti del territorio della piana di Gela.§ L'economia si basa sull'agricoltura, che produce ortaggi (soprattutto carciofi, cui nel mese di aprile è dedicata una sagra), cereali, uva da vino (cerasuolo di Vittoria DOC), olive, agrumi e foraggi, sull'allevamento ovino, bovino e avicolo e sulla raccolta del sughero dei vicini querceti. La piccola industria è attiva nei settori meccanico, alimentare (mulini, pastifici e frantoi), dell'abbigliamento e della lavorazione del legno, del sughero e della pietra. Fiorente è l'artigianato del ferro battuto.