Niebuhr, Barthold Georg
storico tedesco (Copenaghen 1776-Bonn 1831). Figlio dell'esploratore Carsten (Lüdingwort, Hannover, 1733-Meldorf, Holstein, 1815) che aveva partecipato a una spedizione scientifica danese in Egitto, Arabia, Iran e Anatolia organizzata per volere di Federico V, dall'educazione paterna ricevette solidissime basi scientifiche; dopo gli studi all'Università di Kiel si occupò di affari commerciali, finanziari e di problemi bancari per conto dello Stato prussiano fino al 1810 quando fu nominato storico ufficiale del regno; quindi fu incaricato d'affari della Prussia a Roma dal 1816 al 1823 quando fu nominato professore di storia antica all'Università di Bonn. Punto centrale dell'opera di Niebuhr, non solo di quella storiografica ma anche di quella politica, è l'interesse dominante per il mondo contadino da cui consegue la sua tendenza a considerazioni di tipo moralistico quali la recisa condanna di ogni tipo di mercantilismo (pur riconoscendo il carattere determinante dei fatti economici) e la noncuranza, se non l'incomprensione, per quanto riguarda i problemi storici legati a nazionalità e Stato. A quello stesso interesse si lega d'altra parte il carattere più originale dell'opera storiografica di Niebuhr: l'avere, per primo, considerato le tradizioni, in tutti i loro possibili aspetti, come fonti storiche essenziali, come tali vagliandole criticamente e filologicamente. Il suo campo prediletto di indagine fu la storia romana, a cui dedicò il suo capolavoro, la Römische Geschichte (1811-12, 2 vol.; ed. definitiva 1827-32, 3 vol.), i Vorträge über Römische Geschichte (1846-48), innumerevoli studi sulla topografia storica, la storia agricola e quella civile, i testi storici e quelli letterari; molti di questi Vorträge, come altri su questioni di geografia e di etnografia e una storia della Rivoluzione francese (Geschichte des Zeitalters der Revolution, 1845), in parte pubblicati postumi derivano dalle sue lezioni di Bonn.