Nièvo, Stanislào
scrittore italiano (Milano 1928-Roma 2006). Pronipote di Ippolito Nievo, si è rivelato come narratore con Il prato in fondo al mare (1975), dove la cronaca della ricerca del relitto di una nave, l'Ercole, con cui scomparve il celebre antenato, si mescola a suggestioni parapsicologiche e mitologiche. La prevalenza di motivi surrealistici e fantastici caratterizza i racconti de Il padrone della notte (1977), lasciando però spazio a un drammatico fatto di cronaca, il terremoto che ha sconvolto il Friuli. Temi leggendari e fantastici ricorrono anche nei successivi romanzi come Il palazzo del silenzio (1985) e La balena azzurra (1990). Ai grandi cetacei in via d'estinzione è dedicata anche l'antologia di prose e versi E Dio creò le grandi balene (1991), curata in collaborazione con Greg Gatenby. Il racconto “di formazione” La voragine (1991), pubblicato insieme a un altro di Clelia Cardona, è la storia di una giovane di buona famiglia, vissuta nell'Ottocento o agli inizi del Novecento, che si ribella al tipo di educazione imposto alle fanciulle della sua epoca e della sua estrazione sociale. Alla raccolta di racconti Il tempo del sogno (1993), ancora all'insegna del surreale e del fantastico, ha fatto seguito il romanzo misteriosofico Il sorriso degli dei (1997), nel quale il protagonista, partito alla ricerca di tre persone che hanno lo stesso nome e che sono misteriosamente scomparse nel medesimo momento, attraversa nel suo itinerario mistico il Medioevo e il deserto del Sahara, guidato durante il percorso da segni e presagi ultraterreni. Nievo ha affrontato in modo spregiudicato il tema della morte ne L'aldilà (1999), con un linguaggio particolarmente suggestivo.