Nasrallah, Ibrahim
poeta e romanziere giordano di origine palestinese (‘Amman 1954). Nato in un campo profughi, dopo aver lavorato come insegnante in Arabia Saudita, è tornato ad ‘Amman nel 1978. Ha spesso affiancato alla sua attività di poeta quella di romanziere, facendosi apprezzare con Barari al-hummà (1985; Le praterie della febbre), Fadihat al-tha’lab (1993; Lo scandalo della volpe), Tuyur al-hadar (1996; Uccelli da guardia), Haris al-madinah al-da’i’ah (1998; Il guardiano della città persa). La sua prima raccolta di poesie è Hasadi kana al-ghirbal (1978; La mia invidia era il setaccio) a cui fanno seguito al-Khuyul ‘alà masharif al-madinah (1980; I cavalli alla periferia della città), al-Hiwar al-akhir qabla maqtal al-’asfur (1984; L'ultimo discorso prima dell'uccisione dell'uccello), Anashid al-sabah (1984; Inni del mattino), Zagharid li ‘l-’ars al-urdunni (1990; Grida di gioia per il matrimonio giordano); Hatb akhdar (1991; Legna verde). Nel 1994 i suoi versi sono stati raccolti nel volume al-A’mal al-si’riyyah (1994; Le opere poetiche). Nel 2001 ha pubblicato una nuova raccolta di poesie, Maraya al-Malai’ka (Specchi di angeli), dedicata alla memoria di una giovane palestinese morta a Gaza durante un'incursione israeliana. Nel 1998 è stato insignito del premio del sultano al-'Uways, il Nobel arabo, per la poesia.