NASDA
sigla dell'inglese National Space Development Agency. Nome dell'agenzia spaziale giapponese, fondata nel 1969 per curare lo sviluppo, la realizzazione e il lancio di satelliti scientifici e applicativi e di vettori spaziali. Le maggiori installazioni consistono nelle basi di lancio di Tanegashima e di Kagoshima, del centro spaziale di Tsukuba e del centro per la propulsione spaziale di Kakuda. Anche se partito in ritardo sulla scena spaziale mondiale a causa delle restrizioni imposte dal trattato di pace firmato al termine della Seconda guerra mondiale, il Giappone è stato comunque il quarto Paese al mondo (dopo URSS, USA e Francia) a raggiungere la capacità di inviare oggetti in orbita con razzi vettori di produzione nazionale. Tra i suoi programmi iniziali, figurano quelli del primo satellite tecnologico Ohsumi, lanciato il 2 novembre 1970, del vettore N1 e del successore N2, del satellite GMS/Himawari per la meteorologia, del satellite Yuri 2A per la trasmissione di programmi televisivi e della sonda Planet A lanciata il 14 agosto 1985 per lo studio della cometa di Halley. La NASDA si è quindi dedicata alla realizzazione dei vettori H1 e H2, di satelliti scientifici e per telecomunicazioni, della mini navetta Hope e del modulo abitato JEM che verrà agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale. Un giapponese ha inoltre eseguito una missione nello spazio: non si trattava però di un astronauta, ma del giornalista Toyohiro Akiyama che nel dicembre 1990 ha soggiornato sulla stazione russa Mir.Nel 2003 è confluita nella nuova agenzia spaziale unica giapponese JAXA.