Musharraf, Pervez
generale pakistano (Delhi 1943). Emigrato dall'India in Pakistan alla nascita di questo Stato (1947), nel 1964 intraprendeva la carriera militare, completando la sua formazione con corsi di addestramento in Gran Bretagna. Direttore generale delle operazioni militari durante il governo di Benazir Bhutto e nel 1998 capo delle Forze armate, nell'ottobre 1999 con un colpo di Stato si impossessava del governo, decretando lo stato d'emergenza, sospendendo la Costituzione e il Parlamento. Nel giugno 2001, consolidava la sua posizione venendo nominato capo dello Stato. Nello stesso anno, dopo gli attentati dell'11 settembre compiuti negli Stati Uniti da terroristi islamici, Musharraf rivestiva un delicato ruolo nell'ambito del conflitto tra gli U.S.A. e l'Afghanistan. Fallito il tentativo di un'azione diplomatica con il governo dei Taliban e accettata la veridicità delle prove prodotte contro Bin Laden, Musharraf revocava il suo originario sostegno al regime afghano e concedeva il suo appoggio agli Stati Uniti. Nel maggio 2002 Musharraf vinceva a larghissima maggioranza il referendum indetto proprio per sancire la sua riconferma al potere fino al 2007. Le opposizioni, però, contestavano il voto accusando il presidente di aver favorito brogli elettorali. Nel 2007 veniva rieletto presidente e lasciava l'incarico di capo delle forze armate, ma nel 2008 rassegnava le dimissioni in seguito a forti proteste.