Morand, Paul

scrittore francese (Parigi 1888-1976). Diplomatico di carriera, fu ambasciatore in Romania durante il governo di Vichy e costretto a dimettersi nel 1944. Esordì con le raccolte poetiche Lampes à arc (1920), Feuilles de température (1920) e Tendres stocks (1921), ma conobbe il successo con due raccolte di novelle, Ouvert la nuit (1922) e Fermé la nuit (1923), che affascinarono per la scelta di temi cosmopoliti e l'audacia dello stile. Presto deluso dai limiti del mondo e dell'esotismo (Rien que la terre, 1926), Morand ha tuttavia lasciato un'immagine vivida e sfaccettata del mondo degli “anni folli” in racconti di viaggi, monografie di città e romanzi: Lewis et Irène (1924), L'Europe galante (1926), Bouddha vivant (1927), New York (1929), Champions du monde (1930), Flèches d'Orient (1932), Londres (1933). La novella Milady (1936) preannunciò l'indirizzo della sua narrativa del dopoguerra, volta a cogliere, nello stile vivo di sempre, la realtà ben più tragica che si cela dietro la facciata degli esseri umani. Questo mutamento è sensibile in Le dernier jour de l'Inquisition (1946), Hécate et ses chiens (1954), Le flagellant de Seville (1959), Tais-toi (1965). Completano la sua produzione le divagazioni di Mon plaisir en littérature (1968), Mon plaisir en histoire (1969) e le novelle Les écarts amoureux (1974).

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora