Monfalcóne
Indicecomune dell'Unione Territoriale Intercomunale Carso Isonzo Adriatico, 7 m s.m., 20,52 km², 28.816 ab. (monfalconesi), patrono: Madonna della Salute (21 novembre).
Generalità
Città industriale ai piedi del Carso, si stende nella pianura a E dell'estuario del fiume Isonzo, su entrambe le sponde del canale Valentinis, che alimenta il Porto Rosega. L'area urbana si congiunge a S con l'antico centro di Panzano, oggi popoloso sobborgo residenziale, che dà il nome al golfo, su cui si affacciano i cantieri navali che hanno reso il nome di Monfalcone famoso nel mondo.
Storia
Già abitata in età preistorica, fu colonia romana. Decaduta nell'alto Medioevo per l'impaludamento della regione e le incursioni barbariche, passò ai patriarchi di Aquileia, ottenendo statuti cittadini nel sec. XIII, epoca a cui risale il nome attuale. Passata nel 1420 a Venezia, che ne rafforzò le difese facendone un avamposto in funzione antiasburgica e antislava, con il Trattato di Campoformido (1797) fu ceduta agli Asburgo. Dal 1805 al 1815 fece parte del Regno d'Italia e tornò poi all'Austria. Alla fine della prima guerra mondiale (che procurò gravi danni) passò all'Italia, che l'aveva già occupata dal 1915 al 1917. Nel dopoguerra Monfalcone conobbe un forte sviluppo economico trainato dal settore cantieristico, che si interruppe però con la crisi del '29. Nel 1944, durante la Seconda guerra mondiale fu ripetutamente danneggiata e divenne un centro di resistenza antifascista, dove operava una brigata partigiana dipendente dal CLNAI. Alla fine del conflitto rimase sotto amministrazione Alleata dal 1945 al 1947 quando, con l'entrata in vigore del Trattato da Parigi tornò all'Italia e fu annessa alla provincia di Gorizia. Dal 2017 è sede dell'Unione Territoriale Intercomunale Carso Isonzo Adriatico.
Arte
In cima a un'altura di tipo carsico è la rocca medievale, sorta sul sito di un antico castelliere e rifatta dai veneziani nel sec. XVI. Ai piedi del colle si trova il centro con le sue ampie piazze, il duomo, ricostruito nel sec. XX, e il Palazzo del Municipio (sec. XIX). Ai margini della città è la chiesa della Marcelliana, antico santuario rifatto nel sec. XVIII; custodisce una Madonna col Bambino in pietra di forme tardoromaniche (forse sec. XIII).
Economia
Ai cantieri navali, impiantati nel 1907 e potenziati nel primo dopoguerra e nel 1961 con la costituzione di una vasta zona industriale, è tradizionalmente legata l'economia cittadina; qui sono state varate molte delle grandi navi da crociera. L'industria è attiva anche nei settori chimico, meccanico, elettromeccanico, siderurgico, energetico, tessile, alimentare (in particolare surgelati), cartario, delle materie plastiche, del legno, dei giocattoli, dell'abbigliamento, della meccanica di precisione (orologi), dell'arredamento e dei componenti d'arredo. Sviluppato il terziario, legato alle attività del porto.
Curiosità
La città ha dato i natali al cantautore Gino Paoli (1934).