Moberg, Vilhelm

scrittore svedese (Algutsboda, Småland, 1898-Väddö, Uppland, 1973). Esperienze autobiografiche, analisi di costume e denuncia sociale sono le componenti principali dell'opera di Moberg, che si muove nell'ambito di un naturalismo venato di sfumature romantiche. Dopo i romanzi dell'esordio, d'ambiente contadino (Intorno a Rask, 1927; Lontano dalla strada provinciale, 1929; Le mani serrate, 1930), scrisse una trilogia a sfondo psicologico-sociale (Certificato di buona condotta sporco, 1935; Insonne, 1937; Dacci la terra!, 1939). Seguirono il romanzo Cavalca stanotte! (1941), fortemente antinazista, e il ciclo di romanzi sul problema dell'emigrazione svedese negli Stati Uniti (Emigranti, 1949; Immigranti, 1952; Colonizzatori, 1956; L'ultima lettera per la Svezia, 1959), che segnano il momento di maggior impegno dello scrittore. Spunti polemici e propagandistici caratterizzano la sua produzione teatrale: La moglie (1929), Violenza (1933), Nostro figlio non nato (1945). Al momento della morte Moberg stava lavorando a una storia del suo Paese, La mia storia svedese raccontata al popolo, rimasta incompiuta.

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