Blixen-Finecke, Karen

scrittrice e giornalista danese (Rungsted 1885-1962). Figlia di un proprietario terriero, ufficiale e scrittore, studiò all'Accademia di Belle Arti di Copenaghen (1903-06), a Parigi e a Roma. Sposatasi con il cugino, barone Bror von Finecke, soggiornò con lui dal 1914 al 1931 nel Kenya; fu corrispondente del quotidiano danese di sinistra Politiken (a Berlino nel 1940 e a Helsinki nel 1941). Influenzata in giovinezza particolarmente dai classici e da Hoffmann, la Blixen-Finecke, per la singolarità della sua ispirazione, è una delle personalità più affascinanti della letteratura danese del Novecento. I suoi racconti, spesso ambientati nell'Italia rinascimentale e nella Danimarca della fine del Settecento, sono raffinate e arabescate fantasie, espresse in uno stile dialogato e aneddotico, con personaggi dalla “vita inimitabile”, sognatori pervasi allo stesso tempo da cinismo e tenerezza, aventi per supremo ideale l'onore e l'audacia e vincolati a un destino metafisico e fatalistico. La sua opera principale è Sette storie gotiche, apparsa a New York nel 1934 e l'anno dopo in danese. Ma la più nota è La mia Africa (1937), da cui nel 1985 il regista statunitense S. Pollack ha tratto un film, vincitore di numerosi Oscar. Fra le altre sue opere si ricordano: Racconti d'inverno (1948), Ultimi racconti (1957), Capricci del destino (1960), Ombre sull'erba (1960).

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