Mo Yan
pseudonimo dello scrittore cinese Guan Moye (Gaomi, Shan-tung, 1955). In una lingua ricca di forza e di colori, racconta la vita e i miti delle campagne della sua regione, mettendo a nudo la violenza e la brutalità che spesso si nascondono sotto la patina della normalità. Il suo stile è un felice incrocio tra le tecniche del realismo magico e i moduli della tradizione popolare cinese. L'opera più nota e di maggior successo, pubblicata anche in Italia nel 1994, è la grande saga in cinque parti Sorgo rosso da cui nel 1987 è stato tratto l'omonimo film di Zhang Yimou. Nel 1997 è uscito L'uomo che allevava i gatti e altri racconti; nel 1999 ha pubblicato Feng ru fei tun (Grande seno, fianchi larghi), nel 1999 Foresta rossa, nel 2001 Il supplizio del legno di sandalo e nel 2003 I quarantuno colpi. Nel 2006 ha pubblicato Le sei reincarnazioni di Ximen Nao, romanzo storico che ripercorre lo sviluppo della Cina nella seconda metà del XX secolo attraverso gli occhi di un proprietario terrieri giustiziato durante la rivoluzione dai propri braccianti reincarnato in diversi animali secondo la legge del Karma. Nel 2011 è stato pubblicato il libro autobiografico Bian (Cambiamenti), mentre nel 2012 Mo Yan ha ricevuto il premio Nobel per la Letteratura "poiché con realismo allucinatorio fonde racconti popolari, storia e contemporaneità". L'assegnazione del prestigioso premio ha procurato allo scrittore numerose critiche a causa della sua vicinanza al regime di Xi Jinping. In particolare gli è stata contestata la mancanza di solidarietà nei confronti dei colleghi cinesi perseguitati dalla censura imposta dal governo di Pechino. Nel 2013 è uscito il romanzo Le Rane, che attraverso le vicende della levatrice Wan Xin, affronta il tema del controllo delle nascite esercitato dal governo cinese nella seconda metà del XX secolo. Nel 2015 il romanzo è stato insignito del Premio letterario Mao Dun. Mo Yan è anche autore di alcuni saggi, tra i quali Il nostro Jing Ke (2012), Filosofia rotta (2012), Orecchi per leggere (2012), Cerimonia grande (2013), Il muro può cantare (2013), raccolta di saggi scritti tra il 1981 e il 2011.