Mino da Fièsole
Indicescultore italiano (Poppi, Casentino, 1429-Firenze 1484). A Firenze intorno al 1450, eseguì alcuni busti-ritratto (Piero de' Medici, Firenze, Museo Nazionale del Bargello; Niccolò Strozzi, Berlino, Staatliche Museen) che mostrano nella loro rigida solennità influenze donatelliane. Soggiornò a Napoli nel 1455-56 e, ritornato a Firenze, svolse la sua attività a stretto contatto con quella di Desiderio da Settignano e Antonio Rossellino, nella definizione di due generi caratteristici della plastica fiorentina del Quattrocento: il busto-ritratto realistico nella trattazione dei volti, dai ritmi elegantemente classicheggianti, e il monumento funebre rigorosamente regolato da misure architettoniche. Fra le numerose opere della maturità si ricordano: i busti di Giovanni de' Medici e Rinaldo della Luna (entrambi a Firenze, Museo Nazionale del Bargello), il ciborio della cattedrale di Volterra (1471), le tombe del vescovo Leonardo Salutati (Fiesole, duomo) e del conte Ugo di Toscana (Firenze, chiesa di Badia). Intorno alla metà degli anni Settanta lavorò inoltre a Roma (tomba di Paolo II in S. Pietro; tomba Della Rovere in S. Maria del Popolo).
K. Valentiner, Mino da Fiesole, in Studies of Italian Renaissance Sculpture, Londra, 1950; J. Pope Hennessy, La scultura rinascimentale italiana, Milano, 1964; G. Varaldi, Tomba della Rovere, Roma, 1976.