Millerand, Alexandre
uomo politico francese (Parigi 1859-Versailles 1943). Deputato radicale nel 1885, si avvicinò poi ai socialisti e in un discorso del 1896 rese pubblico il programma dei socialisti riformisti (socializzazione dei mezzi di produzione, intesa internazionale tra i lavoratori e conquista del potere mediante il suffragio universale) che espose poi in Le Socialisme réformiste français (1903). Ministro del Commercio e dell'Industria (1889-1902), fece votare la legge che riduceva l'orario di lavoro da undici a dieci ore (1900). Espulso nel 1904 dal Partito socialista, si spostò sempre di più verso destra, appoggiò la politica nazionalistica di guerra e nel 1919 diresse il Blocco Nazionale, coalizione conservatrice. Primo ministro (gennaio-settembre 1920), fece fronte allo sciopero generale del 1920 e cercò di sciogliere la Confédération Générale du Travail. Eletto presidente della Repubblica nel 1920, attuò la sua politica conservatrice e cercò di rinforzare le prerogative del potere esecutivo a spese del Parlamento. Dopo il trionfo della coalizione delle sinistre alle elezioni del 1924, dovette dimettersi. Fu senatore dal 1925 al 1940.