Mesić, Stjepan
uomo politico croato (Orahovica 1934). Entrato in politica alla fine degli anni Sessanta come membro del Parlamento croato (Sabor), nel 1971 era processato e condannato a un anno di prigione per aver partecipato alle manifestazioni nazionaliste contro Belgrado della cosiddetta "primavera croata". Nel 1990 aderiva all'HDZ di F. Tudjman e dopo le prime elezioni libere multipartitiche svoltesi in Iugoslavia (1990) era eletto primo ministro della Repubblica federata croata. Presidente del Sabor all'indomani dell'indipendenza (1992), veniva sollevato dall'incarico quando, già tra i consiglieri più ascoltati di Tudjman, si allontanava da quest'ultimo per i dissensi connessi alla politica perseguita dall'HDZ nei confronti della Bosnia ed Erzegovina. Entrato nel Partito Popolare, nel febbraio 2000 conquistava la presidenza della Repubblica, con una ampia convergenza di preferenze sul suo nome, dopo una campagna elettorale condotta nel segno di un sostanziale rinnovamento, a iniziare dall'eliminazione di alcune prerogative presidenziali a favore di un maggior potere al governo del primo ministro e al Parlamento; il suo programma politico poneva inoltre particolare attenzione al processo di democratizzazione del Paese, con l'obiettivo dell'integrazione nell'Unione Europea e nella NATO, garantendo un impegno forte nella lotta alla corruzione, il risanamento economico, il rispetto della sovranità della Bosnia ed Erzegovina e la collaborazione piena con il tribunale dell'Aia per i crimini perpetrati dai Croati nel corso della guerra. Nelle presidenziali del gennaio 2005 Mesić otteneva un secondo mandato.