Merežkovskij, Dmitrij Sergeevič

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Biografia

Narratore, poeta e filosofo russo (Pietroburgo 1865-Parigi 1941). Appartenente a una nobile famiglia di origine cosacca, studiò storia e filosofia all'Università di Mosca. Stabilitosi poi a Pietroburgo, diede vita, insieme con la poetessa Z. N. Gippius (divenuta poi sua moglie), con Rozanov, Minskij, Filosofov, a un'associazione religioso-filosofica che ebbe il proprio organo nella rivista Novij Put (1903-04; La nuova via). Ostile alla Chiesa ortodossa e allo zarismo, in seguito alla fallita rivoluzione del 1905 emigrò a Parigi. Rientrò in patria nel 1912, ma nel 1919, per le sue idee antibolsceviche, lasciò definitivamente la Russia e tornò a Parigi.

Pensiero e opere

Figura rilevante del simbolismo, influenzato dal pensiero di Solovëv e di Rozanov e da scrittori come Poe, Baudelaire, Dostoevskij, Nietzsche, scrisse opere in cui prevalgono gli aspetti religiosi e mistici e l'attesa escatologica di un nuovo mondo, “il regno dello spirito”, in cui si armonizzino la gioia di vivere ellenica e l'amore e la rassegnazione cristiani. La concezione filosofico-religiosa di Merežkovskij è espressa specificamente in Tolstoj e Dostoevskij (1901), ma è contenuta anche in studi quali Gogol e il diavolo (1906), L'avvento di Cam (1906), Il profeta della rivoluzione russa (1906), Dalla guerra alla rivoluzione (1918), I misteri dell'Asia (1924). L'attività poetica di Merežkovskij (Poesie, 1888; Simboli, 1892; Poesie complete, 1904) è scarsamente rilevante in confronto di quella narrativa, alla quale è essenzialmente affidata la sua fama e in cui egli trasfuse la propria concezione filosofico-religiosa del mondo, sul tessuto di periodi storici già di per sé avvincenti. Famosa la trilogia Cristo e l'Anticristo, formata dai romanzi La morte degli dei: Giuliano l'Apostata (1896), La risurrezione degli dei: Leonardo da Vinci (1900), L'Anticristo: Pietro e Alessio (1904), incentrata sull'opposizione tra la concezione greca della santità della carne e quella cristiana della santità dello spirito. Ideologicamente legata alla prima è la seconda trilogia, che ha però come sfondo la storia della Russia moderna, costituita dal dramma Paolo I (1909), che valse a Merežkovskij un processo perché ritenuto lesivo della dignità imperiale, e dai romanzi Alessandro I (1911) e Il 14 dicembre (1918), quest'ultimo sull'insurrezione decabrista. Da ricordare anche i romanzi Il segreto dei tre (1924), La nascita degli dei o Tutankamon a Creta (1925), Il Messia (1926), rievocazioni dell'antichità religiosa egizia, e la raccolta di saggi Compagni eterni (1897), su Marco Aurelio, Montaigne, Ibsen, Puškin, Flaubert, ecc., le numerose biografie di grandi personaggi (Napoleone, Lutero, Dante, Sant'Agostino, Gesù, San Francesco), scritte dopo il 1919, e La Russia inferma (1910).

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