Meissonnier, Juste-Aurèle
architetto, decoratore, orafo e incisore francese (Torino 1695-Parigi 1750). Formatosi a Torino, dove il padre, scultore e orafo provenzale, risiedeva, si trasferì poi a Parigi. Qui si affermò come ideatore di motivi decorativi, nel più sfrenato gusto rocaille, applicati a oggetti d'uso quotidiano e all'allestimento di interni, ottenendo dapprima il titolo di orfèvre du roy (1724), poi la carica di peintre, sculpteur, architecte, dessinateur du Cabinet du Roy (1726). La sua attività di disegnatore fecondo e originale è documentata da una raccolta di 118 incisioni che comprende, sotto il titolo di Oeuvre de Juste-Aurèle Meissonnier, diverse serie di modelli per argenterie, ceramiche, mobili e suppellettili di gusto pittoresco e progetti di apparati e padiglioni per feste e di architettura (per il salone della residenza dei Czartorynski a Pulawy, 1732-35; per la facciata di St.-Sulpice a Parigi, 1726; per la Maison Brethous a Bayonne, 1733; per la residenza del conte Bielinski a Varsavia, 1736). Nei progetti architettonici Meissonnier trasferì, spingendo a estreme conseguenze suggestioni del barocco italiano e in particolare di Borromini, la sensibilità organica e dinamica che anima i suoi oggetti, con effetti che nell'ambiente francese vennero considerati oltraggiosamente anticlassici. I modelli e i progetti d'architettura di Meissonnier, oltre a esercitare largo influsso in Francia nell'ambito delle arti applicate, contribuirono alla diffusione dello stile rococò, nella sua accezione più esasperata e fantastica, in quei Paesi europei (Spagna, Portogallo, Austria, Germania, Polonia) in cui già viva era la tradizione barocca.