Matèra (provincia)
Indiceprovincia della Basilicata, 3446 km², 203.806 ab. (stima 2007), 59 ab./km², capoluogo: Matera. Comuni: 31. Sigla: MT.
Generalità
Istituita nel 1927, occupa la parte orientale della regione. È la meno estesa e la meno popolata delle due province lucane; si affaccia a SE nel mar Ionio (golfo di Taranto) ed è delimitata dalle province di Potenza, Cosenza, Bari e Taranto.
Territorio
Il territorio comprende la piana litorale ionica, formata da alluvioni recenti, che si estende per un tratto di ca. 40 km tra le foci dei fiumi Bradano e Sinni per poi innalzarsi gradatamente verso l'interno, dove sorgono i rilievi dell'Appennino Lucano, costituiti da formazioni argillose, marniche e conglomerati, scarsamente resistenti all'erosione meteorica. Perciò il paesaggio, prevalentemente collinare, è un susseguirsi inorganico di rilievi accidentati, fra i quali si aprono la via al mare, con scarsa pendenza, i fiumi Bradano, Basento, Cavone, Agri e Sinni, dal corso pressoché parallelo, orientato verso SE entro larghe vallate. Imponente è il tavolato delle Murge, alla sinistra del solco del Bradano, digradante verso il territorio pugliese con una successione di terrazze e interessato da vistosi fenomeni carsici. La principale emergenza ambientale, oltre a un elevato rischio sismico, è rappresentata dalle frane, dovute alla facile erodibilità del suolo, caratterizzato da scarsa compattezza, ed è aggravata dal diboscamento selvaggio. Rientrano nel territorio provinciale, sia una parte del Parco Nazionale del Pollino, sia il Parco Regionale Gallipoli Cognato-Piccole Dolomiti Lucane sia il Parco delle Chiese Rupestri del Materano, istituito anche per salvaguardare i Sassi di Matera, dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Il clima, tipicamente marittimo nella fascia costiera pianeggiante e collinare, presenta all'interno le stesse caratteristiche, ma attenuate; dovunque, però, gli inverni sono miti e piovosi e le estati calde e asciutte, ma mitigate dalle brezze marine nella pianura costiera, fresche invece sui rilievi appenninici. A causa della povertà delle risorse economiche, la consistenza demografica della provincia di Matera è assai modesta; infatti, è la fra le province meno densamente popolate d'Italia. A un saldo del movimento naturale della popolazione nettamente positivo, si affianca un rilevante flusso migratorio verso altre regioni, non compensato da immigrazioni esterne. Oltre al capoluogo, i centri principali, pur privi di vere e proprie funzioni urbane, sono Pisticci, Montescaglioso, Policoro e Bernalda; questi ultimi due comuni si distinguono, però, per un nuovo dinamismo. Nel ventennio finale del Novecento, in concomitanza con lo sviluppo turistico della costa, si è registrato un aumento della popolazione lungo la fascia litoranea, fino alla fine della seconda guerra mondiale piuttosto disabitata in quanto zona malarica. Da sempre area periferica, la provincia continua a soffrire di un certo isolamento e non è dotata di importanti vie di comunicazione, sia stradali sia ferroviarie. Lungo la costa corre un tratto della SS 106 Jonica, che unisce Taranto con Reggio di Calabria; la SS 7, invece, seguendo la direttrice E, giunge in Puglia, mentre in direzione SW collega il capoluogo con la SS 407 Basentana, che porta a Potenza.
Economia
Il settore primario dell'economia materana ha attraversato a partire dalla metà del sec. XX un periodo di lenta e graduale trasformazione, anche grazie ai provvedimenti dell'Ente Riforma Fondiaria Lucana, che hanno notevolmente rilanciato l'attività agricola; ma, a causa delle condizioni morfologiche, podologiche e climatiche, molte zone non possono essere sufficientemente valorizzate. Le aree più favorite sono state la piana di Metaponto e le regioni intorno ai comuni di Tursi, Irsina e Tricarico, e ai torrenti Sauro e Salandrella, che producono in buona quantità uva da vino, agrumi, ortaggi, frutta, grano duro, olive, barbabietole da zucchero e tabacco. Discreto rilievo ha l'allevamento, in particolare ovino. Alle industrie tradizionali, legate alla lavorazione dei prodotti agricoli e zootecnici (attività lattiero-casearie) e alla fabbricazione di materiali da costruzione, a partire dagli anni Cinquanta del Novecento si sono affiancati altri settori; in particolare quelli chimico, petrolchimico ed estrattivo, che in seguito alla scoperta e allo sfruttamento dei giacimenti di petrolio e di gas naturale di Pisticci e Ferrandina, e, in un secondo tempo, di quelli di Accettura, Grottole e Salandra, hanno favorito l'installazione di nuovi e moderni impianti, specialmente nell'area industriale della valle del Basento. Spiccato interesse economico riveste il distretto industriale che si estende tra Matera e Bari, attivo nel settore del mobile imbottito. Il terziario, poco sviluppato, è concentrato nel capoluogo, che ospita alcune facoltà dell'Università degli Studi della Basilicata, la cui sede principale è a Potenza. Il commercio e il turismo, soprattutto balneare (Marina di Pisticci, Lido di Policoro, Lido di Metaponto, Nova Siri Scalo, Lido di Scanzano) sono in espansione, nonostante il grave ostacolo rappresentato dall'inadeguatezza del sistema viario.