Matèlica
Indicecomune in provincia di Macerata (45 km), 354 m s.m., 81,04 km², 9538 ab. (matelicesi), patrono: sant’ Adriano (16 settembre).
Cittadina nel fondovalle del fiume Esino, alla confluenza del torrente Braccano. Di antichissime origini umbre e poi romana (Matilica), fu devastata dai Longobardi, che la unirono al Ducato di Spoleto. Distrutta dalle truppe di Enrico IV, risorse come libero comune attorno al 1160. La sua storia è contrassegnata da lunghe lotte sostenute ora a favore della Chiesa ora dell'Impero, finché Nicolò d'Aragona, governatore della Marca, la conquistò in nome dello Stato Pontificio nel 1578. La cittadina conserva la torre (sec. XII), il palazzo e la loggia degli Ottoni, del sec. XVI; la chiesa di San Francesco, edificata nel 1240 ma rifatta nel Settecento, con portale romanico e una tela di Marco Palmezzano (1501); la chiesa di Sant'Agostino, del sec. XIV, con l'interno rinnovato nel Seicento. Il palazzo Piersanti (sec. XV) accoglie il museo omonimo, dove sono conservati arazzi del Settecento, disegni del Barocci e del Guercino, mobili dei sec. XV-XVI e un crocifisso su tavola di Antonio da Fabriano. Il Teatro Condominiale, eretto nel 1812 su disegni di Giuseppe Piermarini, fu restaurato nel 1995. L'industria opera nei settori delle confezioni, delle pelli, metalmeccanico, calzaturiero, tessile, alimentare ed enologico (famoso è il verdicchio DOC). L'agricoltura produce cereali, uva, barbabietole, frutta, ortaggi, miele e foraggi per l'allevamento di bovini pregiati, ovini e suini.