Massinissa
(latino Masinissa). Re di Numidia (238-148 a. C.). Figlio di Gaia re dei Massili (popolazione della Numidia orientale), dopo aver combattuto dal 212 al 206 con i Cartaginesi in Spagna contro i Romani passò, nel 204, dalla parte degli stessi Romani, sbarcati intanto in Africa per riconquistare il regno paterno usurpato da Siface. Massinissa vinse il rivale nel 203 e ne sposò la moglie Sofonisba che però dovette consegnare a Scipione, timoroso che essa guadagnasse il marito alla causa dei Cartaginesi. Dopo la battaglia di Zama (202), in cui la sua cavalleria contribuì decisamente al successo di Scipione, Massinissa si vide riconosciuto dai Romani il regno di tutta la Numidia, che, con abilità, tenacia e intelligenza, ingrandì gradualmente, modificandone a fondo le strutture sociali ed economiche: trasformò i pastori in agricoltori raggruppandoli in grossi borghi più facili da difendere dagli assalti dei nomadi del deserto; promosse la formazione di grandi proprietà che diede ai suoi fedeli; favorì i culti di divinità greche (Demetra e Core particolarmente) e puniche; organizzò un forte esercito, creò una flotta e sviluppò i commerci; abbellì la capitale Cirta; diede alla sua monarchia una base divina alla maniera delle grandi monarchie ellenistiche. Non era mai pago degli ingrandimenti territoriali che riusciva a ottenere, con l'appoggio romano, dai Cartaginesi. Questi, stanchi, gli dichiararono guerra malgrado il divieto contenuto nel patto concluso con Roma. Massinissa li vinse nel 150, ma i Romani ne approfittarono a loro volta per scendere in armi contro Cartagine nella III guerra punica. La distruzione della città nel 146 e la conseguente presenza di una forte colonia romana in terra d'Africa sbarrò la via a un'ulteriore espansione della Numidia, che avrebbe potuto diventare minacciosa per gli stessi Romani.