Marx Brothers, The-
(Fratelli Marx). Complesso di attori di rivista e di cinema statunitensi, formato dai fratelli di origine alsaziana nati a New York: Leonard detto Chico (1891-1961), Arthur detto Harpo (1893-1964), Milton detto Gummo (1894-1977), Julius detto Groucho (1895-1977), Herbert detto Zeppo (1901-1979) Marx. Con la madre Minnie Palmer, loro manager, si esibirono tutti insieme negli anni Dieci, rimanendo in quattro (dopo il ritiro di Gummo) negli anni Venti a far trionfare a Broadway la loro comicità surreale e distruttiva, specie nelle commedie musicali The Cocoanuts (1925) e Animal Crackers (1928), portate poi sullo schermo rispettivamente nel 1929 e nel 1930. Muniti Harpo di un'arpa, Chico di un piano, Groucho di una chitarra e Zeppo di un sassofono, fecero del nonsense e della sarabanda anarchica i motivi di una “commedia dell'arte” scatenata, fracassona e pure armoniosa (Monkey Business, 1931; Horse Feathers, 1932, e la satira antitotalitaria Duck Soup, 1933, fatta conoscere in Italia dalla televisione negli anni Settanta col titolo La guerra lampo dei fratelli Marx). Rimasti in tre dopo la rinuncia di Zeppo nel 1935, i fratelli precisarono ancor meglio i personaggi fondamentali: Harpo dalle angeliche melodie, muto ma estremamente aggressivo e pieno di sorprese nelle capacissime tasche, Groucho dalla parlantina inarrestabile e Chico a far da tramite, a tessere ogni sorta di combinazioni, ad arrangiarsi con la sua aria di emigrante all'italiana in situazioni che mostrano nessuna considerazione per l'ordine costituito. Meno iconoclaste di La guerra lampo dei fratelli Marx, ma godibilmente sfrenate e ricche di gags fulminanti sono le migliori interpretazioni dei tre, note anche da noi come Una notte all'Opera (1935), Un giorno alle corse (1937), I cowboys del deserto (1940), fino ad Amore sui tetti (1949). Pur essendone gli autori, i Marx Brothers di nessun film furono registi. Apparvero ancora, ma separatamente (Harpo come Isacco Newton), in L'inferno ci accusa (1957); mentre Groucho, autore teatrale in proprio, prese parte da solo a diversi film (tra cui La bionda esplosiva, 1957, di F. Tashlin) e rinverdì i successi di un tempo quale presentatore di un quiz televisivo.