Marvasi, Diomède
uomo politico e giurista italiano (Cittanova, Reggio di Calabria, 1827-Quisisana, Castellammare di Stabia, 1875). Arrestato nel 1849 perché facente parte della Giovine Italia, fu scarcerato per mancanza di prove; arrestato nuovamente e nuovamente assolto nel 1851, fu condannato all'esilio perpetuo. Si recò a Malta, poi nel 1853 in Piemonte dove lavorò a un commentario al Codice di procedura civile sardo. Professore di diritto costituzionale all'Università di Modena (marzo 1860) si recò a Napoli dirigendo il movimento di opposizione alle tardive concessioni costituzionali di Francesco II. Fu poi direttore del dicastero di polizia a Napoli durante la luogotenenza, procuratore generale della Corte d'Appello. Nel 1866 sostenne la pubblica accusa nel processo contro l'ammiraglio Persano. Procuratore generale presso la Corte di Cassazione di Napoli, senatore nel 1874, morì poco dopo.