Martini, Ferdinando
scrittore e uomo politico italiano (Firenze 1841-Monsummano, Pistoia, 1928). Affermatosi come autore di “proverbi drammatici” (L'uomo propone e la donna dispone, 1862; Chi sa il gioco non l'insegni, 1871), percorse una brillante carriera politica: deputato della Sinistra liberale (1874), fu ministro della Pubblica Istruzione (1892-93), governatore dell'Eritrea (1897-1900), ministro delle Colonie (1915-16) e, dal 1923, senatore. Le sue esperienze coloniali gli ispirarono le pagine di Nell'Affrica italiana (1891) e di Cose affricane (1896). Protagonista del giornalismo letterario dell'epoca, Martini fondò, nel 1879, il Fanfulla della domenica, primo periodico italiano di divulgazione letteraria, cui seguì, nel 1882, la Domenica letteraria; diede inoltre vita al Giornale dei bambini (1880), sulle cui pagine fu diffuso, a puntate, il Pinocchio di Collodi. Ma il nome di Martini è soprattutto legato ai libri di memorialistica: Confessioni e ricordi (1922; secondo vol., postumo, 1929), una delle più belle autobiografie della nostra letteratura, ammirevole anche sul piano linguistico, e Diario 1914-18 (postumo, 1966), in cui Martini, che era stato tra i più accesi interventisti, traccia un robusto e spregiudicato ritratto della classe dirigente italiana al tempo della prima guerra mondiale.