Maratèa

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comune in provincia di Potenza (153 km), 300 m s.m., 67,32 km², 4943 ab. (marateesi), patrono: san Biagio (prima domenica di maggio).

Centro situato in suggestiva posizione sul golfo di Policastro. Antico borgo fortificato (Maratea Superiore), accolse i profughi di Blanda, distrutta dai Saraceni nel sec. IX. Roccaforte longobarda e possesso della Contea di Lauria, perse importanza quando fu costruita Maratea Inferiore (sec. XIII). Sotto gli Aragonesi fu città regia; dal 1530 al 1621 appartenne ai Carafa. In seguito rivestì notevole importanza commerciale, essendo l'unico porto lucano sul Tirreno.§ Maratea Inferiore conserva l'aspetto antico, con vicoli stretti e abitazioni adorne di portalini e balconi in ferro battuto. Vi si trovano la chiesa di Santa Maria Maggiore, con un notevole coro ligneo intarsiato (sec. XV), la chiesa del Rosario e quella dei Cappuccini. Nella chiesa dell'Annunziata, a Maratea Superiore, è un'Annunciazione, dipinto del sec. XVI.§ Località rinomata per il turismo balneare, è dotata di attrezzate strutture ricettive e di un porticciolo turistico. L'agricoltura produce ortaggi, frutta, olive e foraggi; si pratica la floricoltura. L'industria opera nei settori alimentare e tessile (lanifici). È fiorente l'artigianato (vimini e statuine di sassi).§ Fuori dall'abitato è il santuario di San Biagio, con facciata porticata. Sulla vetta del monte San Biagio si innalza l'imponente statua bianca del Redentore (21 m). Nei dintorni si trovano suggestive grotte, alcune delle quali raggiungibili solo dal mare.

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